Quantitativi di iodio-131 pari a 7,5 milioni la norma sono stati rilevati nelle acque davanti al reattore n.2 della centrale nucleare di Fukushima. Lo riferisce in una nota la Tepco, il gestore dell'impianto, spiegando che il campione esaminato e' stato raccolto il 2 aprile.
La Tepco (la società che gestisce la centrale nucleare di Fukushima) ha cominciato a riversare 11.500 tonnellate di acqua radioattiva direttamente nell'oceano Pacifico, sperando di dare un'accelerata ai lavori per rimettere in sicurezza la centrale danneggiata dal terremoto dell'11 marzo.
10.000 tonnellate di liquido a basso livello di contaminazione devono essere scaricate'' per poterle sostituire con acqua piu' pericolosa.
Sulla base del punto 1 dell'articolo 64 del regolamento sui reattori nucleari, abbiamo deciso - conclude la nota - di scaricare in mare circa 10.000 tonnellate di acqua radioattiva di basso livello e altre 1.500 tonnellate stoccate nei pozzi di scarico dei reattori n.5 e 6''.
La falla nel pozzo ancora da riparare...
Un quantitativo di liquidi contaminati per 11.500 tonnellate (meno delle
15.000 ipotizzate all'inizio) che non costituiscono ''un problema alla
salute'', ha osservato sul punto Nishiyama. Sulla Tepco, il governo
giapponese ha esercitato il pressing anche oggi perche' blocchi la falla
del pozzo di contenimento del reattore n.2, che riversa acqua altamente
radioattiva in mare. ''Dobbiamo fermare assolutamente l'infiltrazione
d'acqua contaminata, al piu' presto possibile: con questa forte
determinazione, abbiamo chiesto alla Tepco di agire in fretta'', ha
detto il capo di gabinetto, Yukio Edano.
I primi tentativi per tappare la falla nel pozzo di sfogo collegato alle
turbine del reattore n.2 (vedi articolo), da cui scorre l'acqua contaminata
nell'oceano, sono andati a vuoto sia con l'iniezione di cemento sia con
l'uso di polimeri: anche i normalissimi sali da bagno colorati per
individuare l'origine della perdita non hanno portato la svolta attesa.
(fonte ANSA)
(fonte ANSA)
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